Nessuna intenzione da parte dell’amministrazione comunale di far pesare le tariffe per un servizio che coinvolge tante famiglie materane – prosegue l’assessore – Nostro obiettivo è anche quello di garantire la salvaguardia dei livelli occupazionali per il personale delle due strutture comunali che da circa 20 anni attende la stabilizzazione. Si tratta, evidentemente, di esigenze che riguardano lo stesso settore pur da punti di vista diversi, di cui non vogliamo trascurare gli effetti.
Per la prima volta – sottolinea ancora l’assessore – si consente alla maggior parte delle famiglie di poter scegliere la struttura più adatta alle esigenze della famiglia (vicinanza al luogo di lavoro, all’abitazione, ai parenti più vicini ecc. ) facendo in modo che anche le strutture private possano accedere a forme di compartecipazione economico-finanziaria da parte dell’amministrazione comunale. L’azione – precisa ancora l’assessore – apre spiragli positivi per un indotto che garantirà occupazione e miglioramento qualititativo sotto il profilo educativo. Elementi, questi, che non possono che contribuire alla crescita sociale ed economica della città e non già, come qualcuno vuol far credere, ad appesantire la già difficile situazione delle famiglie meno abbienti che con la nuova disciplina trovano adeguato sostegno per i bambini che restano il fulcro centrale dell’impegno dell’amministrazione”.