“Qualcuno ha definito l’architettura come il negativo dello spazio – ha esordito. In una città che ha tolto, anziché aggiungere, diventa paradossale, metaforico affrontare il tema dell’architettura che esprime il vitalismo dei volumi.
La coerenza con la città è come l’inferno, lastricato di buone intenzioni. Anche Matera avrebbe potuto avere un’opera realizzata da Nervi – ha ricordato il sindaco - perché suo figlio si aggiudicò la gara di interramento della ferrovia Appulo lucana, ma le vicende legate a interessi di spessore minimale sottrassero al progetto di Nervi attenzione e riconoscimenti. Ricordo con molta malinconia quei fatti”.
Il sindaco de Ruggieri si è poi soffermato sull’attualità: “In un momento come questo, proiettato verso il 2019 che non è un traguardo ma una opportunità, dobbiamo far lievitare i valori della qualità e chi meglio di coloro che progettano volumi e costruzioni può esprimere questi elementi? Non dobbiamo indulgere nella routine quotidiana della trave precompressa – ha poi consigliato il sindaco che ha proseguito – E allora perché non tradurre l’asetticità di una trave nella creatività del negativo di uno spazio, che restituisca originalità? L’architettura, secondo qualcuno, è la coniugazione tra logos, topos e kronos. Forza creatrice, quella che si nutre del territorio e del tempo in cui nasce il manifatto. Ecco la sfida del 2019, ma bisogna pensare di esprimere territorialmente qualità innervate nelle nostre aree. Avremo la possibilità di farlo – ha annunciato de Ruggieri – fra qualche mese, quando apriremo bandi di gara sul Parco tematico della Storia dell’Uomo, sulle infrastrutture, sulle strutture polivalenti per la cultura, sulle dimensioni logistiche della città. La mia speranza è che da questa occasione nasca un qualificato codice di linguaggio architettonico a Matera e che venga avviata una autorevolezza di qualità e prodotto europei, in caso contrario il 2019 sarà un’occasione sprecata. Occasioni come queste devono diventare fucìne di idee e progetti”.