Il progetto perfezionato dal protocollo d’intesa della durata di 4 anni, prevede l’installazione di defibrillatori in dieci diversi luoghi della città, da utilizzare attraverso una rete diffusa di volontari adeguatamente preparati, in caso di necessità.
I defibrillatori saranno collocati nei seguenti luoghi:
piazza Vittorio veneto, piazza Giovanni Pascoli, Parco Giovanni Paolo II (Boschetto), piazza Matteotti, piazza S. Pietro Barisano, piazza S. Pietro Caveoso, piazza del Sedile, via Stigliani (prossimità bar Schiuma), piazza Monte Grappa (La Martella), parrocchia di San Giovanni da Matera (Venusio).
Il sindaco Raffaello de Ruggieri ha definito questo rapporto come una vera e propria alleanza e aggiunto: “Oggi registriamo l’alleanza fra il volontariato e il Comune, nel rispetto della sussidiarietà di cui tanto si parla, praticandola poco. Matera, invece, sarà una delle poche città in grado di offrire questo importante servizio. L’associazione Amici del Cuore, in questa città, ha aperto negli anni orizzonti infiniti. Chi vive di volontariato deve essere motivato in modo profondo e per questo è importante che la comunità risponda. Voglio sottolineare, per questo, il gesto di Antonio Lorusso, imprenditore illuminato, che ha investito il proprio denaro per elevare la qualità della comunità; se tutti avessero la sua sensibilità, avremo risolto molti problemi. In questo senso, è necessario comprendere che i defibrillatori sono presìdi vitali epr alcuni e dunque non oggetto di vandalismo”.
Paolo Loiodice, presidente dell’associazione ha sottolineato il lungo impegno per far diventare realtà il progetto Matera cardiosicura. “Porto avanti questa idea da tanti anni e finalmente, nonostante, qualche momento di preoccupazione siamo riusciti a renderlo concreto grazie a tutti coloro che ci sono stati vicini e che è stato possibile realizzare grazie ad Antonio Lorusso della Domar”.
Marica Lorusso, per la Domar spa, ha ricordato che il progetto Matera cardiosicura è stato fortemente voluto da suo padre. “E’ progetto che riteniamo molto importante per la città. La nostra realtà è presente sul territorio da 30 anni anche se i mercati esteri rappresentano il nostro maggior fatturato. La nostra terra, però, resta più importante di tutto. Siamo in un momento in cui Matera conosce una forte crescita dei flussi turistici e per questo ci piace pensare che con questo progetto stiamo dando un forte aiuto alla comunità. Ci piacerebbe che anche altri imprenditori seguano la nostra scelta”.
Luigi Bradascio, consigliere regionale e past president dell’Associazione Amici del Cuore ha ricordato che l’associazione regala da oltre un decennio defibrillatori in particolare alle forze dell’ordine e ha aggiunto: “Quella che presentiamo oggi è una iniziativa particolare, coordinata e per questo del tutto unica. Il protocollo, dunque, crea una forte sinergia fra i protagonisti garantendo, in particolare, il controllo da remoto del defibrillatore, svolto per la prima volta a Matera. Gli Amici del Cuore hanno compreso che bisognava coinvolgere la comunità materana e da diversi anni abbiamo avviato campagne di formazione dei soccorritori, il lavoro per questo, inizia oggi continuando a diffondere l’invito a imparare le tecniche di rianimazione e primo soccorso”.
E sottolineando il ruolo svolto da questi importanti strumenti, il dr. Giuseppe Centonze, direttore scientifico dell’Associazione Amici del Cuore ha ricordato i numerosi casi di morte improvvisa che, in presenza di un defibrillatore avrebbero forse potuto essere evitati. “Solidarietà e associazionismo sono i concetti base sui quali si fonda questo progetto. La morte improvvisa è un problema affrontato già da tempo dalla cardiologia e dall’Anco, sindacato di categoria che recentemente ha promosso a Matera il ruolo della prevenzione cardiologica. Questo evento che colpisce persone, spesso ignare di avere una patologia, rappresenta un vero dramma. Le statistiche ci dicono che la morte improvvisa che coinvolge le famiglie e le comunità, dimostrano che ci sono cuori troppo buoni per morire ma che per motivi legate allo stato delle coronarie, sviluppano una aritmia maligna. Se riuscissimo a bloccarla entro 4 minuti, quella persona si salverà e vivrà per decenni. Ecco perché è fondamentale che ci siano questi presìdi fondamentali, diffusi nell’intera area cittadina”.
E’ toccato infine ad Antonello Pilato, refererente della Sapa, società di forniture ospedaliere descrivere tappa per tappa l’utilizzo dei difibrillatori.