“Lo spettacolo che si svolgerà oggi – ha proseguito l’assessore - rientra nel secondo caso e per questo ringrazio il maestro Michele Placido e Daniela Sarnatale; Matera ha bisogno infatti di eventi di questo tipo, che producono cultura sul territorio. L’amministrazione comunale – ha proseguito – ha puntato molto sulla creazione delle condizioni affinchè si inneschi questo meccanismo positivo, il doppio vantaggio è che arricchiamo l’offerta turistica, innalzando il livello della conoscenza”.
L’incontro era stato aperto dall’intervento di Pino Suriano, Presidente dell’Associazione Dante Alighieri che aveva sottolineato: “La capacità di lettura straordinaria di Michele Placido, aiuta a far emergere la bellezza di ciò che si legge. Credo, perciò, che questo tipo di percorso sia particolarmente centrato rispetto alla sfida della scuola. Di fronte a un contesto culturale in cui i ragazzi sono spesso annoiati – ha proseguito – perché a volte si è incapaci di far percepire il bello, la genialità di Michele Placido e Daniela Sornatale rende particolarmente fruibile questo spettacolo”.
Daniela Sornatale ha agigunto: “Oggi il percorso già avviato con Michele Placido, avrà un confronto del tutto particolare, perché incontreremo il futuro cioè i ragazzi. Per questo abbiamo scelto un repertorio di cantautori italiani tra cui Battisti e Concato”.
“La produzione culturale non si inventa – ha precisato Michele Placido – ci vogliono anni. Io sono direttore del Teatro Curci di Barletta e ho riaperto il teatro Giordano di Foggia che oggi conta su tre serate teatrali. Grazie al Consorzio regionale pugliese, dopo anni di lavoro, in Puglia ci sono circa 50 teatri e questo pone la Puglia al primo posto insieme all’Emilia Romagna. A settembre comincerò un percorso triennale di formazione teatrale per attori – ha aggiunto – I ragazzi devono sapere di doversi rivolgere a chi compete per chiedere di poter operare sul territorio. Sarebbe bello che nel 2019 si approfitti di Matera per fare in modo che tutta la Regione sia piena di iniziative e percorsi di formazione. Dante – ha aggiunto riferendosi allo spettacolo – è sempre esistito e i ragazzi potranno partire da lì per raggiungere tutti gli aspetti della commedia umana e raccontare l’Italia di oggi. Quando lo interpreto, mi esalto in modo particolare.
Purtroppo – ha aggiunto – per raggiungere i giovani, mancano i teatri. I ragazzi di oggi non sanno cosa vuol dire teatro, non ne conosce la profondità, il senso di aggregazione che da’ il teatro usando il proprio cervello e il proprio orecchio. La tecnologia non è la stessa cosa, perché rimane il vuoto che proviene da altri mondi. Andando a teatro, fai una scelta elitaria ed è giusto così: chi va a teatro è ad un livello superiore rispetto a chi smanetta sul cellulare. Il teatro ancora oggi, in molti luoghi, è un punto di riferimento nella formazione delle nuove generazione perché il teatro non morirà mai”.