L’iniziativa, promossa dal Comune e Confindustria Basilicata, ha consentito di fare il punto sullo stato dell’arte, sia fra le imprese che hanno già partecipato all’avviso pubblico che fra quelle che intendono presentare la propria candidatura. “Trarremo una serie di spunti – ha proseguito l’assessore – interessanti sul bando che coinvolge numerosi settori”. La sperimentazione 5G infatti riguarderà , tra l’altro, servizi avanzati di connettività legati alla filiera economica della cultura e della creatività, alla gestione urbana, al controllo dei flussi, alla gestione dei cigli dell’energia, dei rifiuti, delle risorse, alla mobilità sostenibile, all’agricoltura di precisione. Aprendo i lavori il sindaco Raffaello de Ruggieri ha sottolineato: “Come sosteneva La Malfa, chi fa politica deve coniugare i verbi al futuro ed è ciò che sta accadendo qui, oggi. La visibilità di Matera, ha consentito che diventasse luogo in cui far approdare modelli e codici di pratica. La nostra città – ha proseguito - rappresenta un successo meridionale, ed è quindi simbolo per chi vuol cambiare la visione del Mezzogiorno che oggi è una realtà dinamica. Le strategie che illustriamo oggi ci consentiranno di avere il privilegio di essere l’incubatore di questi processi. Il turismo è un settore in crescita esponenziale, ma non può essere quello determinante. Il nostro obiettivo è che Matera diventi area di ricerca su cui inserire i livelli di innovazione, produzione e diffusione; siamo perciò coerenti con la nostra ambizione, suffragati dalla scelta del Governo per la sperimentazione del 5G, che è caduta su Matera”. Il presidente di Confindistria Basilicata Pasquale Lorusso si è soffermato su alcuni elementi: “La competitività non si può raggiungere senza che vengano creati i presupposti che possano agevolare le imprese; oggi purtroppo risentiamo dei costi che pesano sui nostri bilanci e per questo è necessario individuare alternative adeguate, investendo nel settore tecnologico e nell’industria 4.0. E’ necessario migliorare le infrastrutture materiali e immateriali, in modo da avvicinare territori e realtà produttive, applicando tecnologie alternative”. L’assessore alla Pianificazione strategica e all’Innovazione, Enzo Acito ha illustrato alcuni dei contenuti dell’avviso pubblico, che scadrà il 12 giugno, e che è rivolto a enti pubblici, imprese e centri di ricerca. “Il bando costituisce un tassello di un mosaico ben più ampio. Matera sta puntando molto sull’innovazione tecnologica, come d’altronde previsto nel programma elettorale del sindaco de Ruggieri. Abbiamo già sottoscritto un accordo con Open Fiber che doterà la città entro la fine del 2018 la fibra a 1Giga che coprirà il 70% del territorio della città. La sperimentazione del 5G darà un ulteriore supporto a questo processo; il magnetismo dei Sassi, rappresenta in questo senso uno strumento che scatena processi di investimento. L’opportunità offerta dal Governo – ha aggiunto l’assessore – ci ha fornito elementi e temi da sviluppare a Matera che, Capitale europea della Cultura nel 2019, non poteva che puntare sulla tecnologia applicata alle imprese culturali. Investire sull’hi-tech e coinvolgere attività produttive in città, serve a innalzare l’offerta turistica della città. Secondo i dati del rapporto Svimez – ha proseguito l’assessore – sottolinea che la nuova frontiera del turismo è quella che cattura il coinvolgimento emotivo delle città visitate. Non vogliamo diventare come Venezia o una città che rappresenta una bandierina tra i luoghi visitati. E’ fondamentale, per questo, il ruolo delle imprese culturali e creative che sono in grado di stimolare l’attenzione di chi si interessa alla nostra città. Questa amministrazione comunale, vuol fornire un luogo fisico in cui possa sperimentare. Per questa ragione, l’attuale sede dell’Università a S. Rocco diventerà un hub della ricerca e dell’innovazione, il sito in cui Matera sperimenterà la propria attrattività, attraverso la tecnologia del 5G messa in atto da grandi players. Renderemo inoltre disponibili alcuni immobili nei Sassi per generare la trasformazione del vicinato contadino in vicinato digitale. Insieme al Comune di Bari, con cui stiamo lavorando, abbiamo già concordato che il nostro ruolo non sarà quello di affittacamere. Chi lavorerà ai piani industriali, dovrà investire nei nostri territorio per generare l’indotto, creare impresa. Dopo il 2020, le imprese dovranno essere pronte ad affrontare mercati nazionali e internazionali. L’accordo con il Comune di Bari è il segnale di una operazione paritetica in atto perché l’obiettivo futuro è costruire percorsi per la Zes (zona economica speciale) con fiscalità agevolata a favore di investitori a Matera, senza dimenticare le imprese locali, elemento fondamentale di questo processo”. Luigi Ranieri, dirigente del Comune di Bari ha aggiunto: “Il Comune di Bari, la città metropolitana e il Comune di Matera vedono nell’innovazione il cardine dello sviluppo. Nel protocollo siglato fra le nostre città qualche settimana fa, e come ha sostenuto in quell’occasione il sindaco Decaro, la nostra città si pone al servizio di Matera. Le progettualità che ci uniscono, si muovono su più direttrici, a cominciare, dal turismo e dalla cultura su cui bisogna mettere a valore ciò che è stato realizzato dalle nostre due città. In questo senso stiamo investendo sul biglietto unico, sugli strumenti applicati al turismo e su percorsi guidati con realtà virtuale. L’integrazione dell’offerta, in questo senso, è fondamentale. Elementi che hanno bisogno di superare il gap tecnologico. Il 5G deve essere rivolto anche alle imprese locali che devono produrre innovazione, ma non solo; un ambiente nel quale valutare l’impatto futuro, assicurando alle imprese l’opportunità di sperimentare”. Per Francesco Cellini, dirigente dell’Alsia: “Il nostro potenziale, composto dal Cesp e da otto aziende speciali dislocate sul territorio, è molto interessante. La quarta rivoluzione industriale, con il dispiegamento delle tecnologie, si sta muovendo anche nel sistema agricolo trasformandolo in dati che possono essere analizzati. E’ un passaggio già in atto, di cui già si parla. In Basilicata sono presenti eccellenze sia in ambito pubblico che privato. Nel settore della ricerca, l’infrastruttura informatica del 5G diventa abilitante e per questo ci interessa in modo particolare. La ricerca è cambiata radicalmente in termini di quantità di informazioni che gestisce - ha aggiunto – Sotto il profilo dell’agricoltura di precisione, il fatto che sia wireless, dunque senza cavo, può consentire uno sviluppo migliore in aree rurali”. Alberto Acito – ambasciatore di Matera nella Sylicon Valley, si è collegato con Matera dal Consolato italiano di S. Francisco: “Banda larga e 5G sono temi fondamentali per le infrastrutture abilitanti, che sono alla base della produzione dei dati. Spesso si parla di fuga dall’Italia – ha spiegato - ma nel mio caso, c’è invece la possibilità di restituire qualcosa alla mia terra d’origine. L’Italia non è stata storicamente attenta al rapporto con i mercati esteri per la crescita, lo sviluppo e l’occupazione. Oggi registriamo anche un momento importante per gli investimenti grazie al programma varato dal Governo, primo negli ultimi decenni. Oltre 20 miliardi di euro verranno investiti anche il prossimo anno. Il progetto riguarderà anche la formazione e sulla capacità dei cluster tecnologici regionali. Se c’è un messaggio che può giungere dall’esperienza della Sylicon Valley, è quello legato all’accesso ai dati che fa acquisire informazione e i dati sono il petrolio del futuro. Amministrazioni locali e istituzioni possono creare nuovi servizi in un modo impensabile fino a qualche anno fa”. Nel corso dell’intervento di Alberto Acito, il sindaco di Matera de Ruggieri ha avuto una breve conversazione anche con il Console d’Italia di S. Francisco che ha confermato la piena disponibilità per il percorso che Matera sta compiendo. Francesco Vespe, dell’Asi, Centro di Geodesia Spaziale di Matera, collegato via Skype da Amsterdam ha aggiunto: “Intorno a Centri come i nostri , sarebbe utile creare poli industriali nel settore dell’alta tecnologia come accade nel resto del mondo. Proprio al presenza di siti come il Centro di Geodesia Spaziale diventano i motori di molti processi, come accaduto ad esempio al distretto aerospaziale di Tolosa, o alla città spaziale di Bangalore in India con la presenza di industrie di settore. C’è poi da considerare lo scenario mondiale – ha proseguito Vespe – che si muove su tre settori: telecomunicazioni che produce un fatturato di circa 50 miliardi di euro, navigazione satellitare con 20 miliardi di fatturato e infine l’osservazione della terra. La grande sfida è combinare queste tre forme di tecnologia per dar vita a servizi e applicazioni dal valore aggiunto. Il rapporto con il 5G è legato al suo ruolo: non si tratta di un sostituto del 4G, ma lo integra migliorandone la continuità del sistema delle telecomunicazioni. Le tecnologie spaziali, come la navigazione satellitare e l’osservazione della terra se sono rafforzate dalle caratteristiche del 5G, intervengono in modo più adeguato su sicurezza e protezione civile con dati più precisi”.Paola D’Antonio dell’Università di Basilicata ha aggiunto: “Importante è l’aspetto legato al patrimonio culturale che, insieme all’agricoltura di precisione, rappresentano due dei tasselli più importanti di questo processo. Nell’ultimo caso si tratta di un patrimonio da mettere a disposizione delle generazioni future. Ci sono, infatti, aziende e imrpese che operano già in agricoltura 4.0. Proprio per loro, la tecnologia 5G sarà un raccordo significativo. In quanto al patrimonio culturale – ha proseguito - l’Università ha in campo numerosi progetti legati alla valorizzazione come l’atlante digitale del patrimonio di Matera. Si tratta di un elemento che dà attuazione al nuovo concetto di turismo, quello esperienziale. Per quanto riguarda l’agricoltura di precisione c’è un background che l’Università ha rafforzato nel tempo accanto alle aziende del territorio. Si tratta di un sistema attraverso il quale si riescono ad ottenere corretti processi che caratterizzano un modello, di uno strumento di gestione del territorio e di tutela dell’ambiente. Sperimentando il 5G, possiamo ottenere risposte operative a input che regolano processi che vanno dalla lavorazione dei terreni, ai trattamenti”. All’incontro hanno partecipato anche i rappresentanti di alcune imprese per le quali il bando 5G rappresenta una sfida molto importante, un confronto storico in differenti settori che vanno dalle telecomunicazioni, alla ricerca, alla cultura. Concludendo i lavori del convegno, Alessio Beltrame, capo della segreteria del Sottosegretario Antonello Giacomelli ha sottolineato: “Nel corso di questa giornata sono emerse molte sollecitazioni relative al 5G. Ce ne sono tante altre come la sanità o la mobilità. E’ evidente che cambierà profondamente la società, il modo di produrre, di vivere le città e per questo dobbiamo rispondere a due aspetti: garantire che questa tecnologia sia a disposizione di tutti; poi dobbiamo capire che opportunità può fornirci. Il nostro obiettivo è ottenere una connettività in fibra che consenta prestazioni elevate, a prova di futuro. Oggi dobbiamo immaginare una società che da qui a pochi anni avrà bisogno dei Gigabyte. Sarà necessario, dunque, fa funzionare i servizi di cui saremo utilizzatori, ma anche noi con le nostre aziende potremo progettare e realizzare. Ecco la vera sfida; Entro il 2020, secondo la Commissione europea, ogni Paese dovrà avere almeno una città in 5G. Noi, in Italia, di città ne abbiamo selezionate 5”.