Insieme a lui c’erano Andrea Stella dell’associazione Yogamata di Matera, una delle associazioni promotrici della giornata di incontri con Ruz (insieme a Casa Netural, Agrinetural, Al Jalil, L’Albero di Eliana, La Spada nella Roccia, Falco Naumanni, Bottega giù al Nord e Alba Lucana) e l’avvocato Antonio Giacchetti di Bari, coordinatore del Movimento mondiale di Pace per il cambio di calendario.
Aprendo l’incontro Andrea Stella ha illustrato la biografia di Alberto Ruz, coordinatore del primo Forum mondial per i Diritti di Madre terra, scrittore, ecologista, artivista e protagonista di un documentario ancora in fase di realizzazione “Un altro mondo”.
“Oltre ai diritti umani - ha ricordato ancora Stella – ci sono quelli della Terra, come sostenuto proprio da Ruz con cui parleremo questo pomeriggio nello spazio Agoragri in via dei Normanni”.
L’avvocato Giacchetti ha sottolineato: “Conosco Alberto Ruz da quasi 20 e con il regista Tomas Torelli abbiamo promosso questo tour che ci ha portato in una dozzina di città italiane a cui abbiamo consegnato la Bandiera e la Carta dei diritti della Terra. Sotto il profilo legale, questo documento sancisce un concetto fondamentale: la Terra è un essere vivente. In America Latina, in Ecuador, in Bolivia il testo è stato approvato, promuovendo leggi-quadro che implementano i principi della Carta. Dobbiamo passare da un paradigma antropocentrico a uno ecocentrico, dall’uomo alla terra”.
Alberto Ruz ha spiegato la sua scelta attivista sciale e ambientale: “Vivo da 35 anni in un ecovillaggio e faccio parte del Movimento Diritti di Madre Terra Messico che fa parte di una rete composta da altri movimenti mondiali che si sono incontrati nel 2012 a Rio de Janeiro, per promuovere un Movimento globale. Reti e organizzazione in tutto il mondo cominciano a capire l’importanza dell’evoluzione degli essere umani che non possono considerarsi separati dalla Natura. Culture originarie come la mia continuano a pensare alla Terra come un essere vivente, ma la globalizzazione e la legislazione che ne consegue, continuano a parlare di ambientalismo come di una forma che consente agli essere umani di continuare a sfruttare la natura.
Senza la Terra, invece, noi non ci siamo; siamo gli ultimi ad essere arrivati nel cammino dell’evoluzione della terra. In poco tempo, con le nostre azioni, stiamo mettendo in pericolo – ha proseguito – la nostra sopravvivenza. Matera, che sarà Capitale europea della Cultura, rappresenta un luogo e un momento storico molto importante che potranno garantire adeguata visibilità alla nostra proposta già presentata alle Nazioni Unite nell’ambito del Movimento Harmony Nature che riunisce persone di tutto il mondo”. La bandiera della Pace è stata relizzata da un artista russo, Nicholas Roerich (che fu promotore del Patto Internazionale della Pace) che simboleggia, nel primo cerchio con il concetto del tempo su passato, presente e futuro e, nel secondo cerchio, quello della spiritualità con arte, scienza e cultura”.
Il sindaco Raffaello de Ruggieri ha ricordato le sue origini di attivista, nel contesto territoriale, con la fondazione che lo vide protagonista e ha aggiunto: “Questa bandiera contiene un messaggio impegnativo in particolare per questa città che nelle sue radici e nel mio dna ha il rispetto della terra. A conferma del mio impegno ricordo che nel 1978 fu promossa la Carta di Matera e dei Sassi insieme allo scultore Pietro Consagra. Esiste, dunque, un legame con i temi ambientali forte, nel tempo.
Le Tavole di Heraclea, ritrovate a fine ‘700, ad esempio, riportano una articolata normativa ecologica nella conduzione dei terreni che venivano assegnati ai coloni in cui si parla del rispetto della terra, della pulizia dei canali di scolo e delle rotazioni agrarie.
Il messaggio di rispetto della natura e dei temi ecologici è fondamentale per la nostre comunità, a cui rivolgo un appello affinchè si tramandino questi temi. Viviamo in un luogo in cui una geologia esistenziale come i Sassi, rappresenta uno spazio genografico che si è fatto storia”.