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Lunedì, 02 Maggio 2016 21:45

Il sindaco a Matteo Renzi: "Matera vuole essere modello di un sud che sa crescere"

 “Le porgo il saluto della città viva, più antica del mondo”. Così il sindaco Raffaello de Ruggieri ha esordito oggi,

salutando al cinema Duni il Presidente del Consiglio Matteo Renzi in visita a Matera.

“Matera ha compiuto una lunga marcia per riconquistare la dignità, per dare ai cittadini il senso di missione, individuando nell’identità storica il ruolo della città verso il suo sviluppo”.

Durante il suo intervento, il sindaco ha poi illustrato il percorso compiuto dalla comunità alla luce del suo patrimonio più importante, i Sassi: “Sono stati recuperati perché la comunità ha avuto la consapevolezza che essi non rappresentassero l’espressione miserabile di un territorio, ma la sua insostituibile eredità, non una zavorra storica – ha proseguito - ma un lievito di nuova storia. Questa città unica e universale, luogo senza età, sintesi straordinaria della perenne vicenda dell’uomo ha superato i giudizi della storia. Nel 1986, da infamia nazionale è stata riconosciuta dal Governo luogo di preminente interesse. Nel 1983 l’Unesco ha trasformato la vergogna in Patrimonio mondiale dell’Umanità e nel 2014 l’Europa ha desginato la città a rappresentare l’Italia, quale capitale europea della Cultura. Questa è la sfida che abbiamo di fronte – ha aggiunto – Credo che per garantire quesrto ruolo di cui siamo ambiziosi destinatari occorre che Matera superi storiche strettoie e proponga aggiornati modelli di sviluppo”.

Raffaello de Ruggieri ha sintetizzato in alcuni punti gli elementi sostanziali che possono condurre Matera verso la svolta europea: “Innanzitutto rottura di una inaccettabile isolamento della città, ferrovie , strade e infrastrutture immateriali. In secondo luogo la realizzazione essenziale del servizio su ferro urbano, il completamento della tangenziale e la riqualificazione funzionale dello snodo strategico di piazza della Visitazione. Terzo punto, la realizzazione di uno spazio multifunzionale nel quale rispondere e comunicare i prodotti della contemporaneità culturale. Infine quarto punto, la traduzione corretta del teorema che Matera non è solo una città attraente ma debba diventare anche attrattiva per gli investimenti che sono fonte determinante di occupazione.

Sul Patto per la Basilicata che è stato firmato oggi fra il Presidente del Consiglio e il Presidente della Regione,. Marcello Pittella, il sindaco Raffaello de Ruggieri ha agigunto: “ Sono moderatamente soddisfatto. Una valutazione, questa, che nasce dal mio tratto genetico di essere un’ostinato ottimista perché convinto che il pessimismo sia sinonimo di immobilismo. Nel Patto vi sono elementi innovativi rispetto al passato, come l’ultimazione della tratta ferrata da Altamura a Matera con l’attraversamento urbano fino a Matera sud. L’impegno politico di riaprire un progetto ibernato come quello della Murgia Pollino nei segmenti strategici da Ferrandina a Matera e da Matera Gioia del Colle, la riaffermazione delle risorse della legge di Stabilità per realizzare a Matera i Parchi tematici della Storia dell’uomo, gli interventi di rigenerazione urbana e quelli per il completamento del Restauor urbanistico dei Sassi. In questo contesto va dato atto che il ministro Franceschini ha firmato ieri il Decreto in cui conferma l’investimento di 28 milioni e individua interventi concordati come il Museo demoantropologico, la Cittadella dello Spazio e una prima tranche per il “Guerrieri” di Matera, la futura platea interdisciplinare dei prodotti culturali. A questo riguardo, la comunità attende la presenza attende l’arrivo del ministro Franceschini per inaugurare la sede dell’Alta Scuola del Restauro; anche questo è il riconoscimento del ruolo strategico della città e per il quale ringrazio il ministro, il Governo nazionale e il Governo regionale.

C’è un passaggio essenziale nel Patto - ha poi proseguito – Da tempo con cadenzata petulanza affermo che noi forse riusciremo a dare a Matera entro il 2019 un vestito europeo, dotato di qualità urbana e sociale. Se non riusciremo, però, a stabilizzarne la dimensione economica e produttiva che regge e sostiene nel tempo questi livelli, saremo condannati ad essere nuovamente ingoiati in una lenta, inarrestabile asfissia di futuo. L’elemento inserito nel Patto che va segnalato è quello relativo all’impegno di realizzare Zone economiche speciali che comprendano le aree a specifica valenza culturale, le cosiddette Zone culturali strategiche a sostegno speciale. Si tratta di ispirare, proporre, progettare, ottenere e realizzare, nuovi modelli destinati solo all’innovazione, alla ricerca, alla ricerca applicata, all’invenzione progettuale e alle Officine della Cultura in cui non c’è erogazione culturale, ma diffusione e produzione.

Si tratta di attivare seriamente industrie creative di nuova generazione per far sì che Matera, luogo magnetico e ispiratore sia anche luogo di creatività scientifica e culturale del Paese. Sarebbe una metamorfosi tutta materana in cui una città, un tempo luogo di perdizione, diventa luogo stimolante. Il prezioso e essenziale accompagnamento verso Matera 2019 da parte dell’Agenzia di Coesione territoriale ci rafforza. Forse, per completare il disegno di una organizzazione di qualità, sarebbe coerente armonizzare le diverse risorse per Matera legate ad un più organico Accordo di programma attraverso l’alleanza istituzionale tra Stato, Regione e Comune.

Sento la responsabilità del momento, vivo la speranza dei miei cittadini e verifico l’attenzione esterna che pesa su questa città. Siamo diventiati un riferimento, ma saremo capaci di tradurre tutto ciò in azioni, realizzando l’obiettivo di Matera di diventare modello per il Sud, un territorio in cui si smentiscono i malinconici teoremi secondo cui da noi ci sono più soldi che progetti. La nostra ambizione – ha concluso il sindaco – è costruire il modello di un Sud che non si lamenta, che supera contrasti corrosivi e costruisce un nuovo modello di meridionalismo, senza presunzione né arroganza. C’è la possibilità concreta, utilizzando l’opportunità del 2019, di costruire un nuovo percorso di crescita e sviluppo per il nostro Paese”.

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