Il Consiglio Comunale aveva poi approvato in data 28 agosto le tariffe di imposta ma il Ministero dell’Economia e Finanze, ritenendole tardive le aveva impugnate dinanzi al Tar. Sono 371 in tutto i Comuni che avevano deliberato in ritardo e per tutti, compreso Matera,
puntualmente i Giudici amministrativi sono intervenuti annullando le delibere. Il Comune di Matera che nel frattempo aveva posto in essere specifica procedura di convalida ha ricorso al Consiglio di Stato ed è stato l’unico Ente Territoriale ad avere il riconoscimento della correttezza procedurale della propria azione amministrativa. In controtendenza rispetto ai precedenti e rompendo il filone giurisprudenziale formatosi sulla questione delle delibere tardive il Consiglio di Stato ha riconosciuto conforme a legge l’operato del Comune di Matera avendo lo stesso si legge nel dispositivo delle sentenze: “tempestivamente proceduto in Giunta all’approvazione delle aliquote TASI/TARI con volontà ritualmente ratificata dal competente organo consiliare”. L’assessore alle Finanze Dott. Eustachio Quintano conferma a tale proposito, come peraltro già preannunciato, che i cittadini dovranno adeguare i pagamenti già effettuati con aliquote diverse da quelle deliberate nel 2015. Aggiunge, inoltre, che sta verificando la possibilità di evitare nel caso di specie il pagamento di sanzioni ed interessi per coloro che hanno versato importi inferiori alle scadenze di legge. Si chiude nel segno della piena legittimità una polemica che sino a qualche giorno addietro aveva messo sotto accusa di inefficienza, di superficialità e di inadempienza il governo cittadino. Le due sentenze dell’autorevole Giudice di secondo grado hanno legittimato l’operato del Comune di Matera, respinto il ricorso del Mef e messo il bavaglio al furore accusatorio di quanti hanno tentato di censurare e infrangere l’azione lineare del governo municipale di Matera. Il tempo è galantuomo e gli integralismi corrosivi sono serviti.