E’ quanto emerso nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nella sala Mandela del Comune di Matera a cui hanno partecipato l’assessore all’Ambiente, Giuseppe Tragni, l’ingegner Rocco Sassone, presidente di Ingest (la società che ha progettato gli interventi di bonifica e demolizione del capannone), i proprietari della Raro, Michele e Francesco Ramundo, i rappresentanti dell’Asm, Rosa Ammilleri, dell’Arpab, Gaetano Santarsia, il comandante dei Vigili del Fuoco, Salvatore Tafaro, e il presidente della Confapi, Massimo De Salvo.
Il piano di bonifica e demolizione del capannone prevede una serie di passaggi. I lavori sono iniziati circa un mese fa con la realizzazione di opere per la messa in sicurezza dell’area di cantiere per salvaguardare la salute dei lavoratori impiegati nelle attività e per i cittadini che risiedono nelle zone immediatamente limitrofe. Lunedì partiranno le operazioni di rimozione delle lastre di amianto presenti sul tetto del capannone, con l’obiettivo di terminare questa prima fase, salvo imprevisti, entro la fine dell’anno. Dopo le feste natalizie, verranno avviate invece le attività di demolizione controllata del resto della struttura, con l’utilizzo di pinze meccaniche che permetteranno di rimuovere i pannelli che nella prima fase non è stato possibile rimuovere. Le strutture laterali sono state puntellate per limitare al massimo il rischio di crolli intempestivi.
L’intervento che sarà realizzato a spese della società Raro, costerà circa 160mila euro e sarà effettuato dalla ditta Smeda che si occuperà anche dello smaltimento dei pannelli in cemento-amianto.
Le operazioni si svolgeranno nella massima sicurezza, con procedure estremamente rigorose, anche superiori a quelle messe in campo per questo tipo di operazioni di bonifica, dato che la struttura si trova ai margini di in un’area densamente abitata. Ci sarà campionamento continuo con tre stazioni di rilevamento, si utilizzeranno, inoltre, cannoni nebulizzatori e delimitazioni alte oltre tre metri, per limitare la dispersione di polveri nocive.
Nel sottolineare che le conseguenze dell’incendio sono state contenute dall’operato dei Vigili del Fuoco e dalla serietà dell’azienda che risulta essere esemplare per il rispetto dei canoni di qualità e sicurezza degli impianti, l’assessore comunale all’Ambiente Giuseppe Tragni, ha aggiunto che: “Il Comune di Matera valuta positivamente il lavoro svolto di intesa tra la proprietà dell’azienda, i progettisti incaricati, e gli enti preposti al controllo, alla sicurezza e alla tutela della salute pubblica. Siamo soddisfatti di quanto sin qui fatto e siamo pronti a prestare la nostra massima collaborazione per la riuscita delle attività di bonifica che devono svolgersi nella massima sicurezza”.
“Non abbiamo lesinato risorse – hanno evidenziato i proprietari della Raro – per mettere in campo tutte le misure necessarie a garantire il massimo livello di sicurezza per i nostri concittadini e per i lavoratori. Il tetto del capannone di 450 mq contiene amianto solo per l’1% della superficie e vogliamo ribadire che non siamo Chernobyl. Siamo un’azienda che dispone di certificazioni di qualità ambientale e di sicurezza da oltre vent’anni. Contiamo di archiviare questa brutta pagina della nostra storia entro il 31 gennaio 2019. La nostra attività proseguirà almeno per quattro anni nel capannone che ci ha messo a disposizione la ditta Di Marzio e in futuro valuteremo l’opportunità di spostarci in una delle zone industriali della città”.
Matera 14 dicembre 2018