“Un testimone del secolo più importante della storia della città” ha detto il Sindaco che ha passato in rassegna le date più significative del percorso di rinascita di Matera: “Nel 1927 Matera diventa Provincia, nel 1936 viene realizzata la strada periferica dei Sassi (Buozzi a Via Madonna delle Virtù-Sant’Agostino) che ha permesso alla città antica di avere contatto diretto con il Piano. Giuseppe ha attraversato il periodo tragico della seconda guerra mondiale e il 21 settembre 1943, la tragedia della povertà e della miseria al termine del conflitto, con le visite di Togliatti (1948) e De Gasperi (1950) e il marchio di infamia e vergogna nazionale. E ancora, la rinascita dei Sassi: 1981 il primo piano di recupero con la visita del presidente del Consiglio, Spadolini; 1986 l’approvazione della legge 771; 1993 la vergogna che diventa patrimonio dell’umanità tutelato dall’Unesco e infine il 2014-2019 con l’assegnazione del titolo di Capitale europea della cultura. Ecco – ha concluso il Sindaco – la vita di Giuseppe può raccontare la storia vincente di questa città e porta con sé il sorriso della fierezza che ci deve caratterizzare tutti”.
Giuseppe De Leo, un giovane di 100 anni, ha ricordato i momenti più difficili della sua vita, quelli della guerra in Etiopia quando durante la controffensiva inglese: “Ho visto morire tanti ragazzi di fianco a me” ha detto “ma Dio ha ascoltato le mie preghiere”. De Leo ha poi ricordato la figura di sua moglie, Giulia Ventura, che lo ha lasciato qualche anno fa e augurato ai numerosi partecipanti alla sua festa di poter godere di una vita lunga come la sua.
Al termine della festa il Sindaco gli ha donato, a nome della città, una targa ricordo.
Matera 25 febbraio 2019