Dal 6 aprile all’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro, sede di Matera, una mostra documentaria sulle decorazioni vegetali che Raffaello e Giovanni da Udine dipinsero ad affresco nella Loggia di Psiche della Villa Farnesina-Chigi a Roma.
Sabato 6 aprile alle 16:30, presso la Scuola di Alta Formazione e Studio ISCR di Matera, si terrà l'inaugurazione della mostra "I colori della prosperità: frutti del Vecchio e Nuovo Mondo". La mostra, curata dall'accademico Antonio Sgamellotti (prof. emerito di Chimica inorganica, Università di Perugia) e da Giulia Caneva (docente di Botanica ambientale ed applicata, Università Roma Tre) già autrice di una monografia sulla flora rappresentata nella Loggia, sarà visitabile al pubblico dall’8 aprile fino al 18 maggio 2019.
Il rapporto di collaborazione tra l’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro e l’Accademia Nazionale dei Lincei risalgono agli anni ’50 del secolo scorso, con Cesare Brandi e da allora le due istituzioni hanno condiviso importanti progetti comuni. Gli interventi dell’Istituto presso la Villa Farnesina-Chigi hanno riguardato la Loggia di Galatea (dal 1963 al 1981, ma con altri interventi e indagini diagnostiche negli anni successivi), la fronte verso il Tevere, la Sala del Sodoma (dal 1974), la Loggia di Psiche, la Sala delle Prospettive, le Scuderie, la Saletta del Fregio (2003-2011), fino al lavoro più recente intervento presso la Galleria delle Grottesche (2014-2015).
Nella mostra si affiancano all’illustrazione della varietà iconografica e simbolica dei fiori e dei frutti, quella dei i risultati di una campagna di analisi non-invasive (imaging XRF, IR ed IRFC) condotte in situ per la caratterizzazione dei materiali e della tecnica esecutiva. Le analisi, rese possibili dai recenti progressi tecnologici in ambito spettroscopico, vanno ad integrare quelle condotte dall’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro e gettano nuova luce su questo prezioso cantiere raffaellesco, evidenziandone aspetti finora inediti.
Il percorso della mostra si sviluppa nello spazio espositivo della Scuola di Alta Formazione e Studio ISCR di Matera, dove vengono formati sino al conseguimento della laurea i futuri Restauratori e Conservatori dei Beni Culturali, la cui eccellenza è riconosciuta a livello internazionale. La sede materana è frutto di una convenzione che vede tra gli attori principali l’ISCR, la Regione Basilicata e il Comune di Matera.
Le visite al pubblico saranno accompagnate da studenti tirocinanti in storia dell’Arte provenienti dall’Università della Basilicata.
Per conoscere dare, orari e modalità di prenotazione delle visite vai alla pagina dedicata nel sito Eventbrite https://www.eventbrite.it/preview?eid=59895542179
Visita le pagine del sito dell’Accademia dei Lincei dedicati alla precedente edizione della mostra, tenuta nelle sale di Villa Farnesina-Chigi a Roma: http://vcg.isti.cnr.it/farnesina/
Per approfondimenti sulla mostra visita il sito della SAF-ISCR Matera:
http://www.safmatera.iscr.beniculturali.it/
Per approfondimenti sui cantieri ISCR presso la Villa Farnesina-Chigi vedi:
- sulla loggia di Psiche http://www.icr.beniculturali.it/pagina.cfm?usz=5&uid=68&rid=95
- sulla loggia di Galatea e prospetto sul Lungotevere http://www.icr.beniculturali.it/pagina.cfm?usz=5&uid=68&rid=92
- sulla Galleria delle Grottesche http://www.icr.beniculturali.it/pagina.cfm?umn=70&uid=525&usz=5&smn=534 http://www.icr.beniculturali.it/pagina.cfm?usz=5&uid=182&idnew=293
Un ampio resoconto sul cantiere di restauro della loggia di Psiche è contenuto nel volume a più mani Raffaello. La loggia di Amore e Psiche alla Farnesina, a cura di Rosalia Varoli-Piazza, edito nel 2002 (Roma, Istituto Centrale per il Restauro, Milano, Silvana Editoriale).
Il tema della mostra nel dettaglio
I festoni vegetali progettati da Raffaello e dipinti nel 1518 da Giovanni da Udine nella Loggia di Amore e Psiche di Villa Farnesina, allora residenza suburbana di Agostino Chigi, costituiscono una documentazione unica della straordinaria biodiversità botanica che convergeva a Roma da tutto il mondo. Essi rappresentano un potente strumento di meraviglia ed un evidente simbolo di prosperità con una ricchezza di circa 170 specie di frutti e fiori. Eccezionale è poi la presenza di specie rare ed esotiche provenienti da tutti i continenti allora noti ed in particolare di quelle americane ad appena venti anni dalla scoperta del nuovo mondo: la Loggia è dunque il più antico documento della loro introduzione in Europa.
La mostra vuole valorizzare questo patrimonio di grande interesse scientifico e culturale attraverso lo studio dei ricchi cromatismi associati ad una selezione di frutti provenienti dal “vecchio e nuovo mondo”, che vengono così a rappresentare “i colori della prosperità “.
Alla ricerca iconografica sulle specie vegetali, la mostra affianca i risultati della campagna di indagini spettroscopiche non-invasive sui materiali pittorici della Loggia per comprendere la tecnica esecutiva di Giovanni da Udine ed i pigmenti da lui scelti per la realizzazione di questo imponente affresco.
Un aspetto che si è ritenuto interessante approfondire era quello di capire le scelte dell’Artista per raffigurare ciò che fino a quel momento non era mai stato rappresentato. Infatti, accanto all’abbondanza di frutti e vegetali già noti anche dal punto di vista dell’iconografia pittorica - e quindi del linguaggio cromatico ad essi comunemente associato- a Giovanni da Udine venne affidato il compito di dipingere specie mai viste prima. Da qui la necessità di trasmettere, attraverso la scelta dei materiali pittorici, le caratteristiche morfologiche e cromatiche delle nuove varietà botaniche.
L’esigenza di ricercare nuovi effetti visivi è stata confermata dalle indagini diagnostiche eseguite che hanno accertato l’uso di materiali non consueti per ricreare le sfumature di colori delle specie rappresentate nei festoni vegetali, caratterizzando così lo straordinario pergolato della Loggia.
È stato inoltre sviluppato un apposito sistema interattivo che consente all’utente di immergersi e navigare liberamente nella ‘Loggia digitale’ ed osservare a una distanza ravvicinata il particolarissimo pergolato consentendo di distinguere con maggiore facilità le 170 specie presenti nei festoni vegetali e di godere di tutti quei dettagli pittorici difficilmente osservabili dalla normale distanza di percezione della volta (8 metri), nonché delle informazioni botaniche, iconografiche e dei risultati ottenuti dalle analisi di imaging. Il sistema è consultabile attraverso una postazione nella sede della mostra o direttamente sul Web al link http://vcg.isti.cnr.it/farnesina/. Lo sviluppo del sistema digitale è a cura del Visual Computing Lab, dell'Istituto di scienza e tecnologie dell'informazione 'Alessandro Faedo' (Isti-Cnr) di Pisa.
Il percorso è completato da un video sui giardini della Villa Farnesina di cui i festoni costituiscono l’illusione prospettica all’interno e a una sala in cui sono esposte alcune edizioni cinquecentesche provenienti dalla Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana per delineare il contesto artistico e scientifico in cui si inserisce il capolavoro decorativo della Loggia di Amore e Psiche.
Cartella foto
Foto 1. L’ingresso della Scuola di Alta Formazione e Studio “Michele D’Elia” presso l’ex Convento di Santa Lucia Nova a Matera dove è stata allestita la mostra I Colori della Prosperità: Frutti del Vecchio e Nuovo Mondo
Foto da 2 a 6. Dettagli dei festoni della Loggia di Psiche ripresi durante il cantiere di restauro dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro presso la Villa Farnesina Chigi a Roma (©ISCR-MiBAC)
Info stampa
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.