Contemporaneamente, è partita la campagna #curiamocidimatera a sostegno del “Madonna delle Grazie” attraverso i social media.
“E’ una battaglia che dobbiamo portare avanti tutti insieme – dichiara Bennardi -, attraverso una mobilitazione che deve coinvolgere non soltanto le istituzioni, ma anche i cittadini; e poiché la diffusione del Covid non consente la possibilità di riunirsi fisicamente, lo faremo attraverso i social network, postando le foto con l’hastag dedicato: curiamoci di Matera, significa preoccuparsi del diritto alla salute e alle cure, avere a cuore il futuro del nostro territorio”.
Di seguito, il testo integrale della lettera aperta al presidente del Consiglio dei ministri.
Gentile Presidente,
oltre alle quotidiane difficoltà legate ad una congiuntura storica eccezionalmente sfavorevole, il territorio materano si appresta a subire le pesanti conseguenze di un iniquo riordino del Sistema sanitario regionale che produrrà l’imminente effetto di sopprimere le Unità operative complesse di Geriatria, Chirurgia vascolare e Chirurgia plastica dell’Ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera.
Un Piano che risponde al disegno complessivo di accentramento della sanità lucana, che ha il chiaro intento di depauperare il nostro Ospedale, già progressivamente svuotato di capacità organizzative e decisionali.
Il nuovo Servizio sanitario regionale voluto dal presidente Bardi, con il consueto strabismo da accentramento di funzioni da un territorio ad un altro, sottrae autonomia all’Ospedale di Matera, inglobato dal San Carlo di Potenza, mentre altri piccoli ospedali vengono ridotti ad ospedali di comunità.
Quello che succederà al “Madonna delle Grazie” in un futuro imminente, è purtroppo del tutto chiaro: posti letto tagliati, fuga delle migliori professionalità verso altri ospedali, personale trasferito, aumento dell’emigrazione sanitaria.
Quella di Matera è una struttura già pesantemente sotto stress, da tempo in attesa di un piano operativo, di una autonomia gestionale e organizzativa che consenta di superare le gravi criticità che da anni si vanno acuendo e che stanno assumendo i connotati di un disastro assistenziale e organizzativo; soltanto la disperata abnegazione del personale sanitario sta permettendo che sia garantito il diritto alla salute.
A nulla sono valse le molteplici e accorate iniziative civiche per rivendicare un futuro per l’Ospedale: di fronte c’è sempre stata una istituzione regionale che anziché porsi in sintonia con le sofferenze e le necessità di un territorio, le ha liquidate con arroganza e distacco.
L’effetto è quello di generare un’autentica spirale di sfiducia collettiva e di disaffezione dei cittadini al senso delle istituzioni.
“La libertà va coltivata con i diritti”, ci ha insegnato il Suo conterraneo Giuseppe Di Vittorio: in quanto sindaco sento di avere, prima ancora che la legittimazione, il dovere di fare in modo che le garanzie costituzionali per la comunità materana non vengano meno.
Presidente Conte, mi rivolgo a Lei perché sono certo che il bisogno di salute e l’equità nell’accesso all’assistenza possano trovare accoglienza e ascolto.