per l’ufficializzazione della convenzione fra il Comune e il Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del turismo – Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, che porterà all’utilizzo dell’ex Convento di Santa Lucia per le lezioni della Scuola.
Presenti all’incontro l’architetto Gisella Capponi direttore dell’Iscr e Giovanna De Palma, che dirigerà la sede materana della Scuola.
La convenzione prevede, tra l’altro, che venga concesso in comodato d’suo parte del complesso dell’ex Convento di Santa Lucia Nova con accesso da via La Vista.
I locali hanno una superficio di 1500 mq circa e si trovano al piano terra e al primo piano dell’edificio.
Il contratti ha durata di 29 anni. La destinazione d’uso a Scuola di Alta Formazione dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro assicura non solo il rispetto dell’indubbio carattere culturale dell’immobile, ma ne permette un’ampia e adeguata fruizione pubblica e contestualmente una consona valorizzazione.
“Le lezioni – ha proseguito il sindaco – erano già iniziate le scorso anno in condizioni logistiche precarie. A novembre prossimo, invece, partirà nella sede straordinaria di S. Lucia. Ringrazio, per questo, i protagonisti di questa vicenda: innanzitutto l’ex presidente della Regione, Vito De Filippo che insieme a Michele D’Elia, Raffaele Sassano, alla direttrice dell’epoca Caterina Bon Valsassina con cui preparammo la proposta affinchè la Scuola di Alta formazione potesse arrivare al Sud, scegliendo Basilicata e Matera come suoi punti di riferimento. Questa città -ha proseguito il sindaco – è stata scelta perché si erano avviati rapporti prima con Michele D’Elia e poi per attività svolte in città tra cui il restauro della Cripta del Peccato originale.
Un altro ringraziamento va all’ex sindaco Nicola Buccico, senza il quale non avremmo potuto fare ciò che facciamo oggi. La firma di oggi – ha precisato ancora il sindaco – celebra l’alleanza fra la città e l’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro. Siamo orgogliosi per questo momento che ci responsabilizza in modo particolare: in questa giornata si realizza uno dei miei sogni. Le città vincono perché svolgono un ruolo, lo dico perché accade davvero. Un settore strategico come la Conservazione del Patrimonio, lo dimostra”.
L’architetto Gisella Capponi, direttore dell’Iscr ha ringraziato gli esponenti del Ministero che hanno creduto nel progetto: “Nel corso del primo anno di attività dei corsi – ha spiegato – i nostri 14 studenti hanno vissuto in modo difficile, logisticamente. Il progetto, però, è stato resto possibile grazie al rapporto con le Soprintendenze locali e in particolare con la dr.ssa Marta Ragozzino che ci ha ospitato nei suoi locali e con l’architetto Francesco Canestrini, Soprintendente per i beni culturali. E’ stato realizzato, dunque, un proficuo lavoro di squadra. Matera ospiterà, grazie al riconoscimento del Miur e della commissione di accreditamento, corsi di laurea specialistica quinquennale. Si tratta, dunque, di una laurea abilitante per esercitare la professione di restauratore. Coloro che si sono formati in istituto sono professionisti di grande eccellenza riconosciuti in tutto il mondo e ci auguriamo che questa sarà la sorte dei giovani che con tanto entusiasmo hanno fatto domanda per questo corso a cui si accede con una selezione molto rigida. La formazione prevede tutte le discipline che concorrono al restauro moderno. A Matera sono stati attivati due corsi: quello per le superfici decorate dell’architettura e i materiali lapidei (affreschi, facciat, sculture lapidee) e quello relativo alle opere mobili (dipinti su tela, tavola, sculture lignee, arte contemporanea). Gli allievi che studieranno a Matera – ha precisato ancora Gisella Capponi – si trovano da luglio a Bologna dove si stanno occupando della Fontana del Nettuno. Le allieved del secondo corso si stanno occupando un tondo di scuola di Botticelli”.
Ci auguriamo nel prossimo anno di portare a Matera ad occuparsi ad esempio di dipinti rupestri, gli allievi di Roma”. Il direttore Capponi ha poi annunciato che la Scuola terrà alcune lezioni aperte per fare in modo che la città apprezzi l’attività della Scuola e la sede restaurata.
“Dobbiamo costruire una rete attorno alla scuola che consolidi le eccellenze e i rapporti della Scuola con le altre istituzioni e centri di ricerca che siano di supporto”.
Mario Maragno, progettista e direttore dei lavori ha proseguito, ripercorrendo la vicenda che ha condotto al restauro dell’edificio, avvenuta diversi anni fa e che ha condotto all’apertura della sede nella quale, ha spiegato: “Ho voluto lasciare, come faccio sempre nel mio lavoro, testimonianze del passato di ogni struttura. In questo caso si tratta di un ampio camino e di un arco inserito in alcune aree che verranno utilizzate per la Scuola. La vicenda cheè stata molto lunga ha richiesto cambi di passo, ma ha consentio di giungere a questo risultato finale anche grazie alla bellissima collaborazione con l’Istituto di Restauro. E’ stato un bel gioco di squadra fra tecnici di varia natura. Oggi il corpo di via La Vista ospiterà la didattica, mentre le aree dei laboratori si svilupperanno nell’ex refettorio del convento”.