Quest’anno a Materadio si è parlato di utopia e di nutrimento territoriale; la prima è legata alla vicenda di questa città perché è una delle forze trascinatrici della storia dell’uomo; senza utopia saremmo ancora all’età della pietra perché essa è preveggenza, il sogno ad occhi aperti ma soprattutto la capacità di anticipare il futuro. Chi è in anticipo sul suo tempo, dal suo tempo sarà raggiunto.
Matera, nella sua storia, ha avuto protagonisti che hanno anticipato i tempi, due dei quali sono stati Adriano Olivetti e Leonardo Sinisgalli, che hanno visto cosa sarebbe potuto avvenire in questa città. Ecco perché Matera è in crescita., perché è unica e universale. Sono questi gli elementi distintivi della forza energetica della città ma noi dobbiamo trasformare la curiosità din testimonianza, in metodo e lavoro esemplare.
Matera, inoltre, è una città comunitaria anche nella sua costruzione, perché non è un luogo di demiurghi e architetti, ma è stata costruita dai suoi capomastri. Ma Matera è anche solidale perché porta al proprio interno interno il valore forte del vicinato.
Adesso, però, è necessario che questi elementi non vengano spenti dalla globalizzazione, dobbiamo avere un turismo di esplorazione e mozione, non di residenze e destinazioni, dobbiamo essere costruttori della preveggenza perché, come diceva Mahler “La cultura rende inevitabile ciò che altamente improbabile”.