Dopo l’intervento del consigliere Adduce in ricordo della figura di Notarangelo, il sindaco Raffaello de Ruggieri lo ha commemorato intervenendo prima dell’apertura dei lavori del consiglio.
“Mimì Notarangelo ha segnmato un periodo storico, epico di questa città. Al di là del suo ruolo politico, egli viveva la tensione culturale legata alla narrazione giornalistica dei fatti. Ricordo un un episodio straordinario vissuto con lui, con Alfonso Gatto, Enzo Siciliano, Natalia Ginzburg, Franco Palumbo e Mauro Padula: si parlava del perché Pasolini avesse scelto Matera come nuova Gerusalemme e la discussione passò attraverso la valutazione fisica del luogo, soprattutto per coloro che non erano ancora entrati nelle viscere della città e che ritenevano che la scelta di Pasolini fosse stata più epidermica che intensiva. I materani, invece, ritenevano che avesse scelto Matera non solo perché formalmente rappresentava la nuova Gerusalemme, ma perché nel contesto del Vangelo, i Sassi rappresentavano una umanità che partecipava alla crocifissione di Cristo. Mimì convinse Enzo Siciliano, che era un po’ scettico, che questa lettura dei fatti era vera. Noi dicemmo allora: perché ha messo il Cristo che muore di fronte ai Sassi? Perché aveva visto nei Sassi l’umanità che partecipava quasi in maniera diretta a quel fatto; una umanità che viene travolta dall’angoscia. Quella sera si comprese come chi aveva vissuto e sentito il valore di questo territorio poteva diventare, come fu Mimì, un interlocutore importante.
La sua scomparsa ricompone la memoria di quei fatti e il percorso che molti materani hanno fatto nel tempo, imbevendosi della conoscenza del territorio, registrando le vibrazioni dell’identità territoriale e ne hanno fatto una bandiera e oggi una di quelle bandiere è scomparsa”.
La seduta è proseguita con l’esame dle punto 1 all’ordine del giorno (Richiesta convocazione del Consiglio comunale (ex art.8, c.6, dello Statuto a e art.39, c.2, del Regolamento del Consiglio) avente per oggetto: dimissioni dell’assessore Antonicelli, situazione politica e programmatica dell’amministrazione. Determinazioni).
Il consigliere Vito Sasso si è soffermato sull’opportunità o meno di affrontare questo tema, dopo i risultati del recente referendum e per la consultazioni in corso relative alla composizione della nuova giunta comunale.
Sul tema sono intervenuti, poi, i consiglieri Cotugno, L’Episcopia, Bianco, Scarola, Materdomini, Lionetti, Trombetta, Toto, Pietro Iacovone e Montemurro. Il consigliere Adduce, in particolare, ha ripercorso alcuni dei passaggi relativi al percorso dell’amministrazione guidata dal sindaco Raffaello de Ruggieri che, dopo l’ampio dibattito che si è sviluppato, è intervenuto.
“Sono d’accordo con il consigliere Adduce – ha esordito – la situazione va chiarita, e anche con coloro che hanno detto che l’atmosfera non è delle più rosee. Non solo all’interno della maggioranza, esiste una fibrillante criticità di cui dobbiamo prendere atto ma che non è tema squisitamente territoriale o materana, ma investe ormai l’intero Paese”. Subito dopo, ha citato un articolo di Calabresi apparso su Repubblica dal titolo: “Come riunire un Paese avvelenato”.
“Alcuni passaggi sono fondamentali nella valutazione del nostro Paese: ciò che oggi provoca angoscia è lo sfarinamento del tessuto politico del Paese, la fatica di immaginare un futuro e la delegittimazione violenta di chiunque non sia e non la pensi con me. Per uscire da questo terzo dopoguerra, abbiamo bisogno di una profonda opera di ricucitura della società, di una manutenzione straordinaria, altrimenti l’idea stessa di futuro sarà declinata in nome di un interesse personale e mai al plurale e ognuno si arrangerà come potrà. Il rischio, in questo contesto, è quello della perdita dell’idea stessa di una comunità e agli egoismi di un tempo.
E’ questa la situazione – ha proseguito il sindaco chiudendo la citazione – che registro anche nella nostra città e nei rapporti politici di cui si è parlato. Per questa ragione ho indossato ancora una volta il saio francescano della pazienza e scritto questo comunicato (con riferimento al recente comunicato stampa diffuso nei giorni scorsi in cui ha descritto i passaggi relativi alla consegna delle dimissioni dei componenti dell’attuale giunta nelle sue mani e all’attuale fase politica).
Dalla lettura di questo mio atto ufficiale – ha proseguito il sindaco – risulta che gli assessori hanno rimesso il mandato nelle mie mani; la giunta non è stata azzerata e, per essere chiaro fino in fondo, hanno affidato il mandato nelle mani del sindaco dichiarando di essere pronti a formalizzare le dimissioni a semplice richiesta. D’altronde non possiamo bloccare l’esecutivo anche perché ci sono scadenze importanti. Questo non significa rinviare oltre il limite questa situazione.
Nel prossimo consiglio comunale, toccheremo con mano se queste condizioni di criticità saranno state risolte o meno e sarà mio compito leale di dire se ci sono ancora le condizioni affinchè questa maggioranza possa esprimere unità e prospettiva di governo. In questo momento è venuto meno il collante di tensione e aspirazione il nobile furore civico del movimento, ha dovuto fare i conti con i diritti della politifca. Lavorerò perché accanto a quei diritti ci siano anche i doveri della politica perché molte volte dietro i cosiddetti diritti della politica si nascondono veti e appetiti.
Qualcuno ha detto – ha aggiunto il sindaco – stai attento a fare il tessitore perché molte volte chi tesse trova che poi il filo si spezza. Ora siamo arrivati al punto che il filo si esaurisce. Ecco la situazione storica in cui si trova il Comune di Matera. In questo periodo abbiamo riproposto il tema storico della cultura contadina: abbiamo arato il terreno, lo abbiamo sarchiato, abbiamo seminato. Ora siamo nella fase della raccolta. Dobbiamo ogni tranto urlare la nostra dignità; abbiamo dimenticato che tutti, a cominciare dall’onorevole Antezza grazie ai rapporti con il Governo, siamo riusciti a portare a casa un evento che inseguivamo da 137 anni. La ferrovia Matera-Ferrandina. La criticità nei rapporti fra consiglieri e gruppi c’è, ma qualcosa si è mosso in questa città ed è epocale. Non posso venir meno al patto di alleanza assunto con quanti hanno contribuito alla mia elezione. Nel momento della ricomposizione della giunta, terrò conto di tutti quelli che hanno contribuito. Viviamo un momento di disagio per le debolezze segnalate e che ritengo debbano essere superate o certificate in tempi brevissimi. Nel prossimo consiglio comunale avremo la cartina di tornasole di quale sarà il futuro di questa maggioranza. Faccio leva sul senso di responsabilità che dobbiamo avere e che nasce non solo dal mandato della comunità materana. Ma dalla responsabilità che abbiamo nel rappresentare la città nel 2019. La Nazione si trova in una situazione di crisi, e noi dobbiqamo riprendere un colloquio frecondo col nuovo corso del Governo nazionale. Continuerò nella mia opera di collante sociale e politico nella certezza e nella speranza che tutte le questioni possono essere ridimensionate e metabolizzate”.
Dopo l’intervento del sindaco, il consigliere Adduce ha presentato un ordine del giorno in cui impegnava il sindaco a dare risposte circa il futuro della giunta entro 10 giorni.
L’odg NON E’ STATO APPROVATO CON 19 VOTI CONTRARI E 11 FAVOREVOLI.
Subito dopo è stato affrontato il punto 2 all’ordine del giorno (Mozione a firma di diversi consiglieri comunali avente per oggetto: “Matera città cardiologicamente protetta”) illustrato dal consigliere Antonio IAcovone e relativo all’installazione in città di alcuni defibrillatori semiautomatici
IL PUNTO E’ STATO APPROVATO ALL’UNANIMITA’
IL PUNTO N.3 AL’ORDINE DEL GIORNO (Proposta di avvio della partecipazione al processo di pianificazione strategica dell’amministrazione comunale: “Matera 2017-2019”) NON E’ STATO AFFRONTATO (29 VOTI FAVOREVOLI E 1 CONTRARIO) dal momento che i consiglieri e il sindaco hanno ritenuto che il tema da affrontare fosse talmente importante da richiedere una situazione più adeguata sotto il profilo politico.