“Matera non ha bisogno di un turismo randagio, inconsapevole dei luoghi, della storia e delle tradizioni della nostra città. Aspiriamo a diventare punto di riferimento, invece, di visitatori attenti e motivati nella scoperta dell’identità di un luogo geografico che si è fatto storia e che è riuscito a produrla ininterrottamente per ottomila anni. In altre parole, auspichiamo che chi viene a Matera lo faccia non per vedere ma per conoscere e comprendere.
Vogliamo evitare che Matera possa subire gli effetti di un turismo di massa che metterebbero in seria difficoltà la tenuta sociale e l’organizzazione dell’accoglienza della città, replicando in parte gli scenari che, in altre realtà, hanno avuto conseguenze devastanti.
La traduzione di queste mie dichiarazioni non è riuscita, evidentemente, a rendere il senso reale di quanto affermato.
Pur comprendendone la portata e la eco mediatica, esprimo rammarico per le riproposizioni acritiche di una notizia che avrebbe meritato approfondimenti e verifiche puntuali in grado di chiarire il significato di considerazioni che, poste in quei termini, costituiscono un grave danno di immagine per la città che rappresento”.
Matera 4 dicembre 2018