Abbiamo pensato, perciò, fosse obbligato che al di là del confronto dialettico, venga espressa la certezza di numeri e dati.
Così il sindaco Raffaello de Ruggieri ha aperto l’incontro con la stampa nel corso del quale, insieme all’assessore al Bilancio Eustachio Quintano, sono stati chiariti aspetti legati al peso delle tasse per i cittadini materani.
“La situazione va valutata sugli aspetti reali – ha aggiunto, entrando nel merito, l’assessore Quintano – Coloro che hanno fatto affermazioni sul peso delle tasse a Matera sono un ex sindaco e diversi ex assessori, che costituiscono lo zoccolo duro della base dell’opposizione. Siamo certi che si tratta di persone a conoscenza di norme e fmeccanismi di formazione dei bilanci alla base della quantificazione dei canoni e dell etariffe. Non bisogna necessariamente strumentalizzare ogni cosa; al di là di ciò che qualche componente dell’opposizione, filosofeggiando, ha definito materia arida. I numeri – ha proseguito l’assessore – nella loro giusta interpretazione devono andare incontro al fabbisogno della comunità. L’amministrazione de Ruggieri avrebbe deciso di aumentare le imposte per il 2016 e per questo è fondamentale analizzare voce per voce. La Tasi era già stata stabilita nel 2015, in virtù della Legge di stabilità 2016, non consentiva alcuna variazione né in aumento né in diminuzione. In quanto al caso del Mef, che prevede un giudizio da parte del Tar di Basilicata il prossimo 23 giugno bisogna ricordare che il gettito per il Comune di Matera è costituito prevalentemente da prima abitazione. Se dovessimo essere vittoriosi al Tar, la maggiore imposta che non grava sui cittadini, ci verrà trasferita con flussi sostitutivi da parte dello Stato e si libereranno risorse rispetto alle quali si registrerà un avanzo di 1 mln. In sostanza – ha chiarito l’assessore – in questo caso la Tasi verrà pagata nella misura dell’1,8 per mille”.
L’assessore ha poi proseguito sottolineando: “Se avessimo dovuto seguire l’indicazione fornita dall’opposizione, che chiedeva l’aliquota Tasi invariata rispetto al 2014, avremmo penalizzato i servizi che non rientravano fra queli obbligatori come l’assistenza domiciliare agli anziani, ai portatori handicap nelle scuole, tutti elementi vitali per la popolazione. Lo abbiamo evitato, rinviando questa spesa. In quanto alle dichiarazioni sulla Tasi 2016, siamo fuori dalla realtà. L’imposta viene quasi annullata, i flussi sostitutivi dello Stato peseranno sulle fasce benestanti, in misura pari a 100 o al massimo 200 euro in più all’anno. L’amministrazione comunale non avrebbe mai rinunciato a servizi essenziali per una cifra di questo livello. Con l’F24, il modello per pagare tutte le imposte, le tasse si possono compensare con Irpef, Tari, Irpef o Iva per i liberi professionisti. In quanto poi al riferimento al ‘tesoretto’, noi non abbiamo mai attivato servizi a discapito dei cittadini
In quanto alla Tari – ha poi specificato l’assessore al Bilancio Eustachio Quintano – nel 2015 era stato stimato il 30 luglio scorso, un costo complessivo di 11,300 milioni. L’ing. Montemurro, dirigente del settore Ambiente, che aveva stimato il costo era lo stesso dirigente del settore Ambiente quando la giunta Adduce nell’aprile 2015 deliberava in giunta un costo complessivo pari a quello che poi è stato comunicato dalla nuova giunta. Secondo l’opposizione si è trattato di un comportamento colpevole. Noi, cioè, saremmo riusciti a generare una economia di circa 1,5 milioni. La colpa è stato il risparmio? Ricordo che quella cifra, sulla scorta posta in essere grazie al tritotavagliatore dei rifiuti, consentendo all’amministrazione comunale di conferirli a Massafra. Da 210 euro di costo a tonnellata a Melfi, siamo arrivati a un costo al di sotto della metà. Ecco la ragione del risparmio che appartiene ai cittadini visto che la Tari è una tassa di scopo, generata dal costo complessivo del ciclo dei rifiuti. La giunta Adduce avrebbe dovuto portare in consiglio la delibera applicata in giunta, evitando all’amministrazione di creare una serie di impalcature. Quest’anno la nostra amministrazione, per la gestione port mortem della discarica, ha accantonato 325 mila euro.
Se avessimo ragionato solo in termini elettorali, il costo totale sarebbe stato di 9 mln. Il rigore che, invece, abbiamo utilizzato è quello che contraddistingue la nostra azione.
Ultima questione è quella del Cosap - ha proseguito – Abbiamo abbandonato l’introito istituendo un canone. L’opposizione sostiene che si tratterà di un aggravio notevole per i commercianti del centro. Se non avessimo rispettato la Legge di stabilità gli operatori della periferia avrebbero pagato ancora di più e avremmo continuato a perpetrare un’ingiustizia”.