“Di fronte a questo avvenimento unico – ha sottolineato il Sindaco - la città doveva ritrovare unità. Siamo passati dalla competizione alla collaborazione, superando le divisioni politiche della campagna elettorale, per lavorare insieme a questo grande evento. In questo momento però è necessario ricordare le persone che non ci sono più e a cui può essere ascritto il merito di questo percorso di rinascita della città. Ne cito uno per tutti: Rocco Mazzarone, un grande, ma sempre umile, uomo che ha insegnato a noi giovani di allora cos’è il futuro. Quando Henry Cartier Bresson arrivò in città da Parigi per documentare la povertà di questa comunità, incontrando Rocco Mazzarone davanti alla chiesa del Purgatorio, affermò: ‘Una città che ha una chiesa come questa non può essere miserabile’. Queste sono le scintille vitali che hanno fatto schiudere gli orizzonti per avviare questa lunga marcia che ha trasformato la vergogna in orgoglio di appartenenza.
La marcia gioiosa del 19 gennaio, per le vie della città, racchiude in sé tutte queste esperienze. Quando il 17 ottobre del 2014, con spirito gramsciano, cinquemila persone affollarono piazza San Giovanni, quella festa era animata festa da gente viva e partecipante. Noi – ha concluso De Ruggieri - dobbiamo recuperare il senso di quella fierezza che è legata alla testimonianza di un meridionalismo vincente che ha raggiunto quell’importantissimo risultato e dobbiamo trasformare le emozioni in visioni e le visioni in azioni.
La giornata del 19 gennaio deve rappresentare l’esplosione civile di una comunità che esprime orgoglio, uscendo dall’inghiottitoio rancoroso dei social e recuperando quel senso di unità che ci deve accompagnare sempre quando si costruisce una pagina importante di storia della nostra città e quando la si rappresenta al mondo”.
Matera 7 gennaio 2019