Non autarchia, quindi, ma relazioni di alto livello come dimostra la presenza qui a Matera di Beniamino Levi. Per questo motivo, agli organizzatori di questa mostra, alla società Dalì Universe, va il ringraziamento di tutta la comunità”.
E’ quanto ha sostenuto questa mattina il Sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’esposizione delle opere di Salvador Dalì dal titolo “La persistenza degli opposti” che si è svolta nella chiesa rupestre di Madonna delle Virtù.
De Ruggieri ha ricordato, riferendosi alle polemiche sulla autenticità delle opere esposte “il serpeggiare sussurrante di ipocrisie corrosive” che hanno accompagnato la prima grande mostra di scultura ospitata nei Sassi. “Nel 1978 – ha sottolineato – il Circolo aprì lo scenario di Matera al mondo dell’arte con un alleato come Pietro Consagra. Alcuni suoi lavori, che consistevano in passepartout che inquadravano pezzi dei Sassi e della Murgia in decadimento, vennero imbrattati con scritte che recitavano ‘artista chi sei?’ e con l’invito a ‘sconsagrare i Sassi’. Erano persone inconsapevoli del fatto che, di lì a poco, le sculture bifacciali di Consagra avrebbero troneggiato a Roma e a Milano. Vessilli di mediocrità – ha aggiunto il Sindaco - innalzati da pretese autarchiche sulla cultura. Oggi, le opere di Dalì nelle vie del centro della città hanno risvegliato la sensibilità dei cittadini, mettendoli a contatto con l’arte di uno dei più grandi geni del Novecento. E’ questo uno degli obiettivi culturali più importanti, raggiunto con questa mostra”.
De Ruggieri ha poi raccontato un altro aneddoto legato alle esposizioni ospitate nelle chiese rupestri: “Fu in questa chiesa – ha ricordato – che insieme a Franco Palumbo incontrammo Fausto Melotti che affermò, in quella circostanza, che in queste grotte le sue sculture tornavano nel ventre materno. Queste alleanze sono concrete, sostanziali, corroboranti ed evidenziano le finalità del Circolo La Scaletta, nato nel 1959 per rispondere al quesito esistenziale di alcuni materani che si chiedevano se fossero figli della miseria o figli della storia. Siamo sempre stati convinti che i materani fossero figli della storia e i fatti di questi ultimi trent’anni hanno dimostrato che avevamo ragione. Il resto lo ha fatto la cultura, che ha reso inevitabile quello che era altamente improbabile. In questo luogo straordinario – ha concluso il Sindaco – le mostre, così come l’arte che esprimono, non sono mai state sconfitte”.
Matera 29 novembre 2018